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Scritti per Ventiquattro

Il pianeta salvato
dallo spirito eco-chic

di Leonardo Martinelli

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Parigi, Nathalie Kosciusko-Morizet : sottosegretaria al ministero dell'Ecologia ritratta nel suo ufficio. (foto di Paolo Verzone)

Vuoi un Suv? E allora paghi. Non solo perché costa parecchio, ma perché inquina e consuma troppo: vai con il malus, una tassa ecologica. Preferisci la citycar? Allora sarà lo Stato francese a pagarti, con un contributo ad hoc, un bonus. Il sistema è stato introdotto quest'anno. «Gli economisti ci dicevano: riuscirete a spostare fra il 5 e il 10 per cento del mercato dell'auto. E invece siamo arrivati al cinquanta per cento», annuncia Nathalie Kosciusko-Morizet, sottosegretario francese all'Ecologia. Le vendite dei 4x4 sono crollate, quelle della Fiat 500 schizzate su. «In media riuscivamo a ridurre di un grammo all'anno le emissioni di Co2 per ogni chilometro percorso da parte delle nuove auto vendute in Francia. Ora siamo a un grammo al mese».

Anche l'iconografia dell'ambientalismo francese ha subìto una svolta. L'immagine stereotipata dell'ecologista-tipo (José Bové e i suoi barbuti compagni all'attacco di McDonald's o di campi coltivati a Ogm) è ormai superata. Come responsabile della politica ambientale, Nicolas Sarkozy nel giugno 2007 ha scelto una donna di destra senza complessi, dalla pelle diafana e di una bellezza d'altri tempi. Improbabile? A dire il vero, si tratta di una tecnica, la prima persona in quella posizione a capirci davvero qualcosa, con un curriculum di tutto rispetto e studi ad alto livello in campo scientifico e soprattutto ambientale. «L'ecologia politica ha avuto a lungo in Francia un'immagine di sinistra, perché lì si sono riciclati molti leader del '68. Ma le leggi più importanti nel settore, come quelle sulla qualità dell'aria o sulla difesa del litorale, sono passate grazie a governi di destra. In ogni caso - precisa Kosciusko-Morizet - l'ecologia non è né di destra né di sinistra».

Trentacinque anni, alle spalle una famiglia prospera e discreta (fra gli antenati perfino il patriota polacco Tadeusz Kosciusko), assieme al ministro di riferimento, Jean-Louis Borloo, e con l'appoggio di Sarkozy, Kosciusko-Morizet in poco più di un anno ha contribuito a una sorta di boom dell'ecologia, una novità per un Paese mediamente assai insensibile a queste tematiche. «Una rivoluzione tranquilla», commenta lei, nel suo ufficio al 246 del Boulevard Saint-Germain, fra antichi volumi, uccelli impagliati, collezioni di scarabei. Nathalie è una delle artefici della "Grenelle dell'ambiente", un'ampia consultazione sull'ecologia iniziata nell'ottobre 2007, coinvolgendo anche le Ong più agguerrite. La Grenelle ha prodotto 268 proposte concrete, ora in fase di realizzazione attraverso progetti di leggi. Il sistema del bonus-malus per le auto è solo un esempio «e vogliamo estenderlo ad altri prodotti». Altra conquista: più sovvenzioni per l'agricoltura biologica. «Abbiamo anche imposto alle mense delle amministrazioni pubbliche l'obbligo di utilizzare questo tipo di prodotti». Ma l'ecologia non rischia di diventare un lusso in questi tempi di crisi? «Assolutamente no, in realtà favorisce nuova crescita economica. Stiamo varando prestiti a tasso zero fino a 30mila euro per chi deciderà di migliorare l'isolamento termico della propria casa. In questo modo ridurremo i consumi energetici. E al tempo stesso, considerando anche gli interventi previsti per le case popolari, prevediamo di generare 200mila nuovi posti di lavoro, in particolare nel settore dei materiali ecologici».

Quanto agli Ogm, basti dire che, quando Kosciusko-Morizet venne nominata, 20mila ettari erano coltivati in Francia con il mais Monsanto 810, allora l'unico autorizzato nel Paese. «Adesso siamo a quota zero», precisa. Il divieto del Mon 810 è stato appena confermato. E nella primavera scorsa Parigi ha varato una legge sugli organismi geneticamente modificati che è la più restrittiva d'Europa. «Le regole comunitarie nel settore andrebbero cambiate. E a Bruxelles dovrebbero iniziare a utilizzare sugli Ogm esperti indipendenti, non solo ragionare sui dati forniti dalle industrie del settore». Sembra di ascoltare Bové. Invece è proprio lei. E quando il barbuto José si lanciò in uno sciopero della fame per protestare contro gli Ogm, Kosciusko-Morizet corse in strada ad abbracciarlo. Non tutti i compagni di partito apprezzarono. Del resto l'Ump, il partito conservatore al potere, è anche espressione dei tanti proprietari terrieri che in Francia si arricchiscono con i cereali: elettori importanti, molto interessati agli Ogm. Quando in Parlamento si discusse la legge e il sottosegretario ebbe l'ardire di appoggiare le posizioni di un deputato comunista, il premier François Fillon pretese scuse pubbliche. «Se fossi stata un uomo, non sarebbe finita così». La sua battaglia, comunque, la vinse. I sondaggi si rivelarono allora nettamente favorevoli alle sue posizioni, «perché la gente ha molto buon senso su questi temi, e l'ecologia fa parte delle grandi attese dei francesi di oggi».

Per Kosciusko-Morizet, invece, è una scelta da sempre. «Da bambina ho vissuto con dispiacere la scomparsa di un certo paesaggio rurale a causa dell'esplosione dell'agricoltura intensiva. Era in Normandia, nella casa dei nonni, dove trascorrevo le mie vacanze». Il prestigioso «Le Monde» ha descritto così Kosciusko-Morizet: «Cita Simone de Beauvoir da femminista convinta, mangia i croissant con appetito, ammette la noia della sua infanzia borghese». Si riconosce? Silenzio. Una collaboratrice dice che «sì, è proprio lei». Kosciusko-Morizet trova quel breve ritratto un po' riduttivo. Ma alla fine neanche troppo. «Spesso prevale la nostalgia dell'infanzia. Ma ci si dimentica quanto i bambini abbiano voglia di crescere». Nathalie da piccola? Tanti libri, interminabili pomeriggi a suonare l'arpa, dimore confortevoli. C'è di peggio. «Una noia…», ribatte. «Ho un figlio di tre anni e una delle mie priorità è proprio questa: evitare che si annoi».

  CONTINUA ...»

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